giovedì 13 ottobre 2011

Come ci vedono in Russia

Qui di seguito la traduzione di un articolo pubblicato su una rivista russa, scritto da una lavoratrice volontaria passata per il CentroAnidra.



Andare in vacanza e lavorare la terra. Sempre di più questa idea attrae persone in tutto il mondo urbanizzato. Cambiare modi e ritmi di vita, sentire la pace e l’ordine della vita contadina, riposarsi da cio' che ben si conosce: i motivi che spingono verso un tale esperienza possono essere di vario tipo. Testo di Alla Anufrieva

<< ANDARE IN FATTORIA>>
Persone di età diverse, da sole o in coppia, con bambini, vanno a lavorare in fattorie in Spagna, Argentina oppure in Nuova Zelanda. Qualche ora di lavoro ogni giorno per aiutare nei lavori rurali in cambio di cibo, alloggio e l’opportunità di immergersi in un altro ambiente culturale è un’esperienza emozionante e significativa per moltissimi volontari. Sentire se stessi, vedere il mondo, trovare nuovi amici, imparare qualcosa di nuovo, rappresentano una rosa di motivazioni per intraprendere una tale esperienza. Per me, l’esperienza in fattoria è stato il sogno realizzato della mia gioventù: provare una vita diversa.
Il modo di vita. Alzarsi all’alba e andare negli orti, mettersi a tavola con tutti gli altri lavoratori della fattoria… La vita alla fattoria è ben ordinata, piena di senso chiaro ed essenziale: raccogliere fragole, riparare il pollaio, verniciare un tavolo. Il mio lavoro è concreto (reale), il risultato è evidente: ed ecco, al pranzo già lodano la frutta raccolta da me come se fossi io a coltivarla. Fa molto piacere sentirsi utile alla causa comune.
Assimilare il mondo. Da semplice ospite e consumatore della cultura straniera il volontariato mi fa diventare soggetto attivo. Un valore molto speciale ha, ad esempio, imparare la lingua utilizzandola subito; non ammirare passivamente la natura ma lavorarla con le proprie mani; condividere un altro modo di vivere, cucinare cibo insolito e partecipare ai riti del posto.
“ In teoria abbiamo tutti un’idea su molte cose diverse – dice Paolo Bendinelli, coordinatore del progetto, filosofo – ma solo con il relazionarsi sperimentalmente con il mondo entriamo veramente in contatto con la realtà”
Definire se stessi. Cambiare ritmo di vita e status sociale, rimanere senza il proprio ambiente, professione, lingua, vuol dire non avere la possibilità di esprimersi in modo familiare, perdere per un po’ la propria identità. Non è facile. “ Tutti noi stiamo cercando inconsciamente qualcosa di simile – spiega Paolo – e così ci costringiamo a vivere limitatamente. La paura di perdere la propria identità ci priva della possibilità di essere altro”. La perdita dei punti di riferimento ci regala un’occasione per non pensare ai condizionamenti e diventare liberi.






Going on vacation to work the land. This idea increasingly attracts people from industrial countries. Changing ways and rhythms of life, feeling the peace and stability of country life, taking time off from all those things we known too well: the reasons that drive us to such an experience can be of many. Article by Alla Anufrieva



<<LIVING ON A FARM>>

People of different ages, whether alone or in couples, with children, decide to go to work on farms in Spain, Argentina or New Zealand. A few hours of rural work every day to help out in the farm in exchange for food, shelter and the opportunity to plunge yourself in another cultural environment is an exciting and meaningful experience for many volunteers. Being at one with yourself, seeing the world, finding new friends, learning something new, represent a range of reasons for deciding to live such an experience. For me, the experience on the farm was a dream of my youth come true: trying a different lifestyle.
Living the life. Getting up at dawn and going to work in the vegetable gardens, sitting at the table with all the other workers of the farm ... Farm life is a well-organized life, full of a clear and concise sense of direction: picking strawberries, fixing the hen house, painting a table. My job is tangible (real), the results are at hand: and by lunchtime everyone is praising the fruit I have picked as if I were the one to cultivate it. It’s great to feel useful to the common cause.
Assimilating the world. From being a simple guest and consumer of the foreign culture, volunteering makes me become an active part of this reality. Learning the language by using it immediately, for example, assumes a very special value; not passively enjoy nature but working with your own hands; sharing another way of living, cooking unusual foods and participating in the rituals of the place.
"In theory we all have our own idea on many different things - says Paolo Bendinelli, project coordinator and philosopher - but we can only truly come in touch with reality by the experimental relationship we have with the world that surrounds us".
Defining oneself. Changing our pace of life and social status, not being in touch with our own environment, profession, language, means not having the opportunity to express ourselves in a familiar way, losing our identity for a while. It’s not easy. "We are all unconsciously looking for something similar - says Paolo - and so we force ourselves to live in a limited way. The fear of losing our identity deprives us of the possibility of being something different ". The loss of reference points gives us the opportunity of not thinking about our conditioning and thus becoming free.

mercoledì 14 settembre 2011

Cambiamenti in atto

"La Terra si surriscalda e scioglie la crosta gelata , liberando immensi giacimenti di metano, pronti a incendiarsi. Dopo diecimila anni, sulle terre polari incombe un nuovo pericolo: il fuoco. Sono le fiamme, oggi, a minacciare i territori boreali di Siberia, Alaska e Canada: danni spaventosi, incalcolabili, se a prendere fuoco è la tundra artica, come in occasione del devastante rogo del 2007, col rilascio nell’atmosfera di una quantità di carbonio pari a quella immagazzinata dai ghiacci nei 50 anni precedenti."
Questa ed altre informazioni si susseguono con ritmo giornaliero nei siti, sempre più numerosi, che si incaricano di informare gli abitanti di questo pianeta circa i cambiamenti in corso, mentre l'informazione ufficiale viene dirottata altrove. Pare proprio che ci sia un'accelerazione in atto di quei cambiamenti da tempo più volte annunciati. Ci piace pensare e soprattutto "sentire" che questi cambiamenti porteranno la terra, e chi ci vive sopra, a sperimentare forme di esistenza più armoniche. Indizi che ci confortano in questa visione è l'aumento esponenziale del numero degli incontri tra persone che cercano e che portano una consapevolezza più accentuata circa i desideri di profonda trasformazione del e per l'uomo.

giovedì 28 luglio 2011

LA SCIENZA APRE GLI OCCHI

Il DNA emette e trasmette segnali ellettromagnetici di bassa frequenza in soluzioni acquose altamente diluite, questo è il risultato di uno studio italo-francese pubblicato sul prestigioso "Journal of Physic".
Tale scoperta pone la scienza in una posizione meno lontana dalle conoscenze delle antiche tradizioni. Resta ora di dimostrare scientificamente come sia possibile modificare il proprio dna attraverso l'uso di appropriati sentimenti.
Per saperne di più... 

lunedì 4 luglio 2011

Il Corpo Emotivo.Gli Abitanti del Mondo Astrale (terza parte)


Dobbiamo tener presente che abitanti o esseri di tante classi differenti esistono in tutti i piani della creazione. Come nel piano fisico esistono innumerevoli esseri vivi, così pure nel piano astrale e negli altri, ci sono infinità di vite, che esistono, evolvono e si districano normalmente nel loro proprio ambiente naturale. Gli Abitanti astrali possono dividersi, più o meno, in due tipi: Gli umani, e quelli che non lo sono. E dentro questa divisione troveremo  quelli che propriamente abitano questo piano, ed i visitatori che sporadicamente lo visitano o realizzano vari tipi di  lavoro. In questo piano troviamo  quelli che sono deceduti recentemente, troviamo anche  quelli che lasciano il corpo fisico durante il sonno e vagano per il piano astrale addormentati, senza coscienza sveglia. Ci sono qui anche i Discepoli e gli Adepti che entrano in detto mondo volontariamente e, con una forma completamente cosciente, realizzano qualche lavoro spirituale o di apprendistato. Qualunque individuo può uscire con il corpo astrale, indipendentemente dalla sua evoluzione spirituale, perché l’apprendimento delle procedure psichiche per realizzare questa esperienza non dipende dal grado di evoluzione spirituale. Si dovrà, però, prestare la massima attenzione perché uscire dal corpo fisico senza un addestramento specifico può esporre a notevoli rischi. 

giovedì 23 giugno 2011

IL PIANO EMOTIVO O “ASTRALE” (seconda parte)


La materia del Piano Astrale agisce come trasmettitrice degli impulsi emozionali, come il Sentimento, la percezione del piacere e il dolore, del gradimento e il fastidio, così, come dei Desideri, le aspirazioni, l'Amore, l'odio, ed ogni tipo di emozione. Questa è la ragione per la quale al Piano Astrale lo si conosce anche come il Piano Emozionale o dei Desideri. Ogni oggetto fisico possiede materia Astrale anche se non esiste una correlazione diretta tra le particelle dell'oggetto fisico e quelle della sua controparte astrale che si trovano in continuo movimento. Negli esseri viventi questa controparte si deteriora per disgregazione dopo la morte fisica. Nel caso degli oggetti inanimati, la controparte si deteriora quando si deteriora l'oggetto fisico. Il livello astrale è fluido e rende possibile che un oggetto puramente astrale possa essere mosso da un essere astrale, ma non la controparte astrale di un oggetto fisico a cui  questa si trova unita indissolubilmente . Una persona che è capace di uscire coscientemente dal Corpo, (proiezione astrale), può percepire questa realtà con molta più nitidezza ed essere cosciente, anche, della mancanza di gravità e di altre leggi, puramente fisiche.
       Il Piano Astrale è suddiviso a sua volta in Sette livelli differenti, con molte differenze tra gli inferiori e i superiori. Nei piani inferiori troviamo un grande e nebulosa esistenza: è il mondo degli incubi, dell'odio, dei desideri più gretti e miserabili dell'umanità. È lo stato in relazione con quello che i cristiani considerano l'inferno, un livello dove i suoi abitanti, assolutamente privi di speranza, sono soggetti a molte sofferenze non come un castigo, ma come conseguenza naturale di un “involucro aureo negativo”. È importante comprendere che ogni Piano o livello inferiore sta dentro ogni essere umano, e che non è necessario "morire" o lasciare il corpo fisico per sperimentare detti livelli.  Il Cielo e l'Inferno stanno dentro l'uomo, sono il suo proprio bagaglio interiore. L’inferno è  il suo stato di coscienza distorto e abbrutito per le intenzioni e i desideri più distruttivi, e solo da lui dipende salire o scendere di grado spirituale. In realtà sono molti gli individui che con questo comportamento attraggono continuamente, per legge di Affinità, questi piani inferiori del Piano Astrale.

lunedì 13 giugno 2011

IL PIANO EMOTIVO O “ASTRALE” (prima parte)


Il piano emotivo, conosciuto anche come “astrale”, è il piano forse più importante per il suo ruolo strategico all’interno della struttura dell’essere umano ai fini della realizzazione di sé. In questo livello il mondo appare molto differente dal mondo fisico, la materia è molto più sottile dell'eterica, e dotata di una speciale vitalità e mobilità. Si tratta dunque di una materia in movimento incessante che adotta tutte le forme immaginabili con vertiginosa rapidità, passando continuamente da una a un'altra, e rifulgendo con infinità di sfumature cromatiche, compresi molti colori non conosciuti. La luce solare nel piano astrale produce un effetto molto differente che nel piano fisico. Esiste qui una Luminosità Diffusa che non procede da nessuna direzione determinata, essendo la materia astrale luminosa di per sé, non esistendo in quel livello l'assoluta oscurità, né le ombre. La visione in questo Piano è ugualmente molto differente da quello fisico, poiché ogni oggetto si percepisce contemporaneamente da tutti i suoi lati, tanto esteriormente come interiormente. Ugualmente si osservano le particelle che compongono l'atmosfera, le Aure degli Esseri, ed i quattro livelli inferiori della Materia Eterica, oltre ai colori ultravioletti, infrarosso, e tutti quanti agiscono come complementari dei colori ordinari  che la nostra visione comune non percepisce; per questa ragione questo piano viene anche denominato "astrale" in riferimento a "stellato" "luminoso." 

giovedì 2 giugno 2011

Caratteristiche della Materia Eterica


Al livello eterico, visibile da coloro che possiedono sviluppata la chiaroveggenza di questo livello, si possono percepire una gamma cromatica molto maggiore di quella che normalmente si registra nei primi tre piani inferiori. Da questa prospettiva, i gas sono visibili, come gli eteri, germi, infezioni, batteri, virus, eccetera. Ogni zona geografica specifica possiede la sua propria natura ed atmosfera eterica, costituita per i diversi eteri e le creature che li abitano (spiriti della natura).  Queste atmosfere peculiari, positive o negative secondo i casi, hanno una ripercussione specifica sui corpi eterici e la fisiologia a quel livello, delle persone che risiedono o attraversano quella zona.
       Esistono Maree di Materia Eterica, come esistono nell'acqua del mare, ed i suoi momenti di cambiamento coincidono col mezzogiorno e la mezzanotte. Ugualmente esiste una complessa Rete di correnti Magnetiche che circolano, con diversi tracciati, nello spazio esterno, e nel caso del nostro pianeta da un polo all’altro, e che possiedono un enorme potere di trascinamento e spinta, suscettibile di essere utilizzato quando si dominano le conoscenze e i mezzi adeguati, come è il caso degli Ufo che utilizzano queste correnti per i loro spostamenti ad incredibile velocità. Anche nell'antica e millenaria scienza dell'agopuntura che finalmente è stata accettata ufficialmente dalla medicina, si lavora a livello eterico, dove le energie fluiscono in migliaia di meridiani dentro il corpo umano, invisibili all'occhio, ma realmente precisi nella loro organizzazione.

mercoledì 18 maggio 2011

IL PIANO FISICO

L'essere umano può sperimentare fino a sette piani di realtà, il piano fisico è il più denso ed il più evidente.È soggetto a più Leggi che gli altri sei superiori, poiché man mano si ascende in livelli (vibrazione), minore è la pressione esercitata sulla materia. La composizione della sua Sostanza, è la più grossolana e concreta, essendo pertanto il piano inferiore della creazione.

Tutti i Piani hanno sette tipi di densità differenti chiamati normalmente piani inferiori. Perciò, il Piano Fisico è composto da diverse densità, sette in totale. Prima di tutto, dobbiamo ricordare che quanto più elevato è un piano inferiore più rapido è il livello vibratorio della materia che gli corrisponde.
 La scienza moderna ne conosce unicamente quattro: il Solido, il Liquido, il Gassoso ed il Plasmatico.  Il quarto stato della materia fisica è oggigiorno un ritrovamento della scienza, che  sta studiandolo con molto interesse: l'eterico
 Oltre questi ne esistono altri tre, sebbene si presuppone la possibilità che il "Plasma" conosciuto per la scienza includa anche questi ultimi stati e faccia in realtà riferimento alla totalità della Regione che occultamente  è stata chiamata Eterica.

venerdì 6 maggio 2011

Oltre i sensi fisici

I nostri sensi fisici, sono come finestre aperte al mondo esterno che permettono all'Abitante Interno di scorgere una piccola porzione della Realtà. Oltre questa frazione, troviamo altre "Realtà" più profonde e vere, siano esse chimiche, atomiche o spirituali, delle quali i nostri cinque sensi, per se stessi, non ne sanno nulla.
  Poco a poco cominciamo a comprendere che viviamo in un mondo di Illusione che ha poca somiglianza con la realtà. Certamente ci sembra di vedere molte stelle nel cielo, ma chissà,   molte di esse  sparirono migliaia di anni fa, anche se  la sua luce continua ancora viaggiando per lo spazio. Per altro ci sembra che il nostro corpo sia solido, ma la scienza ci dice che tutta la materia realmente solida che contiene può essere contenuta  in un ditale. 
Tale è, per esempio, il principio fondamentale della Chiaroveggenza.  Ci circondano molti tipi di vibrazioni alle quali l'essere umano in generale non può rispondere. È cieco, incosciente, rispetto ad una parte dell'universo, disposto a rivelarglisi se  fosse in grado di rispondere alle sue vibrazioni. Ma il Chiaroveggente  risponde e pertanto Vede più del mondo reale di chi non lo è. Ovviamente non tutti i chiaroveggenti sono uguali nel rispondere al mondo invisibile: alcuni vedono poco ed altri molto; alcuni acquisiscono un concetto chiaro di quello che vedono ed altri confuso ed incoerente. Ma il principio della chiaroveggenza è esattamente lo stesso della visione ordinaria. Non conosciamo ancora che sviluppo speciale dei nervi e dei centri cerebrali è necessario per rispondere alle vibrazioni del mondo invisibile, ma la scienza del domani ce lo dirà, scoprendoci scientificamente la "Fisiologia Nascosta del Cervello" e metterà il meccanismo della chiaroveggenza più alla nostra portata di quanto lo sia oggi.

venerdì 29 aprile 2011

La nostra Limitata Percezione della Realtà

L'uomo percepisce il mondo che lo circonda grazie ai suoi sensi fisici. Ma se prestiamo un po' di attenzione osserveremo che non tutto quello che ci circonda lo registrano o lo percepiscono i nostri sensi. Diamo rapidamente un'occhiata, allo spazio vuoto che c’è tra lo schermo e noi, che cosa vediamo? Sicuramente molti diranno niente! Tuttavia sappiamo che, scientificamente questo non è certo in modo alcuno. In quello spazio, apparentemente vuoto, esiste una moltitudine di forme, più o meno sottili. Ci sono granelli di polvere ed alcuni acari, questo solo  nell'aria che benché invisibile all'occhio, é sempre presente nell'atmosfera. Ma c’è ancora più, ci sono migliaia e migliaia di onde di radio e televisione, oltre a milioni di conversazioni di telefoni mobili. Guarda un pò! Lo spazio vuoto sembra molto congestionato per il traffico di onde. Ma se inoltre vogliamo approfondire un po' più, saremo coscienti che gli atomi che formano le particelle dell'ossigeno, per esempio, vibrano o per meglio dire, girano incessantemente dentro il suo nucleo, gli elettroni ed i protoni intorno al neutrone, e questo movimento produce una fine frizione che a sua volta produce diversi ultrasuoni che il nostro udito é  incapace di percepire. Se continuassimo ad investigare,  approfondendo differenti dimensioni, molto presto entreremmo nel campo dell’extrasensoriale, dove i pensieri, le emozioni , le forze e le vite invisibili occuperebbero il loro posto nel tempo e nello spazio che ci circonda. Allora guardiamo distintamente il nostro intorno, niente è realmente quello che sembra essere, ma  molto più c’è nascosto, da far si che non percepiamo che quello che a priori o a prima vista sembrerebbe esserci.

mercoledì 27 aprile 2011

I NOSTRI PENSIERI


Noi siamo in larga parte ciò che pensiamo; l'equilibrio è rappresentato dal tipo di suggestione e di pensiero altrui
che ci ha raggiunto in due possibili modi: direttamente, attraverso suggestioni verbali, oppure telepaticamente
per mezzo di onde pensiero. La nostra attitudine mentale generale determina il tipo di onde pensiero che riceviamo dagli altri, così come quelle emesse da noi stessi. Riceviamo soltanto quei pensieri che sono in armonia con la nostra attitudine mentale generale, mentre i pensieri in disarmonia con essa ci influenzano molto poco, in quanto non risvegliano in noi alcuna risposta. È improbabile che chi crede fermamente in se stesso e mantiene un'attitudine mentale forte e positiva, fatta di fiducia e determinazione venga influenzato dai pensieri negativi e avversi di scoraggiamento e sconfitta emanati dalle menti di persone in cui predominano queste ultime sensazioni. In modo analogo, se tali pensieri negativi raggiungono qualcuno la cui attitudine mentale è impostata su una nota bassa, rafforzano questo stato e aggiungono carne al fuoco che ne consuma l'energia, o se preferite questa metafora, servono a estinguere il fuoco della sua energia e attività.

mercoledì 13 aprile 2011

OLTRE IL NUCLEARE ANCHE LA TEMPESTA MAGNETICA

Una recente relazione (dossier di 145 pagine) eseguita per la NASA e l'ESA dalla US National Academy of Science (Accademia Nazionale di Scienze USA) sembra in sintonia con la sempre più apocalittica previsione per il 2012. Una catastrofica tempesta solare è prevista nel corso dell'anno 2012 e metterebbe a repentaglio quasi tutti i sistemi viventi sulla Terra.
E' la prima volta che alcuni scienziati della NASA cominciano a credere alle Profezie dei Maya e degli Hopi. Questi popoli avrebbero predetto che la fine della Quinta Era (quella attuale) o l'Era del Quinto Sole sarebbe terminata con una grande tragedia cosmica. E infatti come detto la NASA ha pubblicato tramite l'Accademia Nazionale delle Scienze, un dossier preoccupante. In questo dossier si parla esplicitamente dei rischi potenziali per una serie di eventi catastrofici che avverranno entro il 2012. Questi eventi verranno caratterizzati da bombardamenti di vere e proprie tempeste solari e di sciami meteoritici.
Ecco i perché delle basi sotterranee e della raccolta di sementi che vengono conservate presso l'Isola di Svalbard, nessuno ci aveva pensato? Il tunnel costruito alle Svalbard è situato a metà strada tra la Norvegia e il Polo Nord, ha la capacità di contenere 4,5 milioni di diversi campioni di sementi. Dal momento che ogni campione contiene in media 500 semi, circa 2,25 miliardi di semi possono essere contenuti. Esse si trovano nella regione artica di stoccaggio nel caso di un futuro disastro che potrebbe eliminare le colture alimentari. La posizione è stata accuratamente scelta per prestare la massima protezione per i semi. I sotterranei sono stati costruiti in un lungo tunnel di 120 metri all'interno di una montagna, a circa 130 metri sopra il livello del mare, e del permafrost che è la roccia che fa da spessore in modo che i campioni restano congelati, anche senza elettricità.
Nel 2012 minaccia di ripetersi il potente fenomeno magnetico che nel 1859 mandò in tilt le telecomunicazioni: dall’elettricità al telefono ai sistemi di sicurezza, sono a rischio blackout tutti i servizi essenziali.

mercoledì 30 marzo 2011

ACCORGIMENTI CONTRO UN’EVENTUALE CONTAMINAZIONE NUCLEARE




Cari amici,
Gli ultimi avvenimenti giapponesi inducono molti a chiedersi cosa è possibile fare per contrastare gli effetti di una eventuale contaminazione del tipo di quella che si è già verificata (oltre a quella che potrebbe ancora verificarsi). Le informazioni sono contrastanti e probabilmente tendono ad essere rassicuranti e a minimizzare quanto realmente accaduto, cosa che si saprà sempre dopo.
Per questa ragione, di seguito vi offriamo una serie di indicazioni, riferibili ad un approccio ecologico dell’organismo, che è possibile adottare per prevenire, per  quanto è possibile, e ridurre al minimo, gli effetti collaterali di una eventuale esposizione a radiazioni nucleari. Alcune cose sono da fare fin da subito, altre da programmare in caso di peggioramento della situazione. Premesso che la protezione totale in caso di incidente nucleare non esiste e che tutte le forme viventi assorbiranno le radiazioni ionizzanti per un periodo molto più lungo della loro vita, ci sono delle cose che si possono e dovrebbero fare per limitare i danni, specie per quelle radiazioni che hanno effetti deleteri ma che hanno un ciclo di vita breve, come lo iodio radioattivo 131 (8-10 giorni). Stronzio e Cesio radioattivi, invece, hanno una vita lunga circa 30 anni (Wikipedia),  però il primo impatto è sempre il peggiore, quindi queste precauzioni vi serviranno comunque a limitare i danni.

1)      Fare una scorta di acqua, da usare per bere e cucinare per almeno un paio di settimane a partire dalla dichiarazione di emergenza (la nube radioattiva precipita al suolo, grazie alle piogge e attraverso il terreno raggiunge le falde acquifere sotterranee).
2)      Fate scorta di cereali e legumi secchi, così come di pasta integrale, tenendo conto che i cereali secchi che acquistiamo adesso sono quelli del raccolto dello scorso anno e che il prossimo raccolto ci sarà come sempre a giugno e i cereali ed i legumi nuovi (contaminati) saranno disponibili dopo l’estate. Conservateli in luogo fresco e asciutto. I cereali non trattati vanno meglio in frigo per evitare le farfalline in estate.
3)      Bere un bicchiere di acqua e argilla ogni giorno al mattino appena alzati per 15-30 giorni a partire da oggi o domani (dal giorno in cui ricevete questa comunicazione). Ricetta: Mettere 8 cucchiaini di argilla verde ventilata in una bottiglia di vetro trasparente con 1 litro d’acqua. Non usare cucchiaini di metallo o plastica, ma solo di legno o carta. Agitare ed esporre alla luce sul balcone durante il giorno. Al mattino agitare la bottiglia, riempire un bicchiere, aspettare 20-30 minuti e bere solo la sospensione, non il deposito. L’argilla è una sostanza anfotera che si comporta come base con gli acidi e come acido con le basi. Queste sue proprietà chimiche la rendono una sostanza capace di assorbire e neutralizzare gli effetti negativi dell’azione dei radicali liberi che si attiverebbero in caso di radiazioni all’interno del corpo e dell’apparato digerente in particolare.  Potete cominciare anche oggi, acqua e argilla non richiede le stesse precauzioni dello ioduro di potassio, comunque non fa male e non ha effetti collaterali di alcun tipo.
4)      Procurarsi dietro ricetta medica delle capsule o pastiglie di ioduro di potassio per una dose massima giornaliera di 130 mg da assumere per 2 settimane massimo. Procuratevi il farmaco ma non assumetelo prima che venga dichiarata emergenza nucleare nel territorio in cui viviamo noi o comunque prima che si renda effettivamente necessario. Stiamo seguendo la situazione e valutando quando e se assumerlo e vi terremo aggiornati. Lo iodio satura i recettori tiroidei per questo elemento in modo tale da non lasciare spazio di far entrare lo iodio 131 (radioattivo) che è in grado di uccidere le cellule della ghiandola  o di mutarle in cellule tumorali. Nelle zone nelle immediate vicinanze alla centrale nucleare in cui avviene l’incidente la popolazione può assumere anche più di 200 mg di ioduro di potassio a scopo protettivo. Alla distanza in cui siamo noi è sufficiente quella di 130 mg. Chi ha problemi di ipertiroidismo deve consultare sempre il medico.  Chi è intollerante allo iodio non dovrebbe assumerlo. Possono verificarsi anche effetti collaterali come nausea, prurito, ecc.. ma davanti ad un disastro nucleare o a fronte di rischi ben più gravi di salute, ciascuno valuti per sé se sopportare qualche piccolo disagio eventuale. La dose può essere assunta anche in 2 capsule da 65 mg ciascuna in 2 momenti diversi della giornata, preferibilmente a stomaco vuoto, aspettando mezz’ora prima di mangiare. Il prodotto ha una scadenza di 4-6 anni, quindi tenetelo nella cassetta dei farmaci per ogni evenienza e cambiatelo ogni 4-6 anni come azione precauzionale.
5)      Per chi non riesce a procurarsi lo ioduro di potassio, sappia che una fonte importante di iodio è data dalle alghe Kombu (100 gr di alga contengono 450 mg di iodio). Per raggiungere la dose di 130 mg necessaria alla prevenzione, bisognerebbe però assumere 30 gr di alga il che è uno sproposito. Ma in ogni caso sapere che 5 grammi di alga kombu (già più fattibile) corrispondono a 22,5 mg di iodio è bene saperlo ed è meglio che niente.
6)      Le alghe giapponesi attualmente in commercio sono state raccolte e conservate prima dell’incidente, quindi possono ancora essere consumate, diciamo che fino a maggio giugno siamo sicuri (le scorte) poi eviterei di approvvigionarmi per il futuro di alghe giapponesi, stando più su quelle della Bretagna. Chi non sopporta le alghe in quanto tali,  può trovare le stesse in compresse.
7)      In caso di esplosione nucleare a Fukushima con arrivo della nube radioattiva nelle nostre vicinanze, evitate di passare troppo tempo all’aperto (camminata allenante terapeutica, corsa, bicicletta) per una o due settimane, mentre potete fare attività fisica in casa o in palestra.
8)      In caso di contaminazione dell’aria, cambiate gli abiti ogni volta che rientrate da fuori e fate una doccia accurata.
9)      In caso di nube radioattiva che contamina il suolo e quindi tutti gli alimenti, i cibi che concentrano maggiormente gli ioni radioattivi  sono il latte, i latticini e i funghi. Anche le verdure, la frutta, i cereali e i legumi saranno contaminati, ma non possiamo farci niente, a meno che non impariamo a vivere d’aria. Servirà però sapere che gli animali da allevamento (da carne), ingurgitano per vivere una quantità impressionante di vegetali, basti pensare che per produrre 50 kg di carne l’animale deve mangiare 790 kg di vegetali proteici. Quindi mangiare direttamente dai vegetali invece che dal cibo animale, consentirà di evitare una maggiore concentrazione di contaminazione radioattiva.
10)     Continuiamo con una alimentazione sana , perché è il meglio che possiamo fare per non impegnare troppo il sistema immunitario e lasciarlo quindi libero di lottare contro gli effetti nel corpo delle radiazioni (radicali liberi) e contro la “stupidità umana”.
11)     Pur rimanendo vigili su quanto accade, evitiamo di andare in risonanza con le paure degli altri, di alimentare quelle della mente genetica, e di  comportarci in maniera scomposta. Restiamo solidali. Questa comunicazione non vuole essere allarmistica, ma soddisfare un bisogno di avere risposte sul cosa fare in casi come questi a beneficio di coloro che ci seguono e che amiamo.


martedì 22 marzo 2011

Ricerca e religione

Diversi anni fa veniva detto:
“ I mussulmani non accettano che qualcuno si dichiari il profeta di Dio, perché? Perché se è il profeta di Dio, allora è giocoforza il più recente, il profeta più attuale, e Maometto diventa un modello antico, superato. Ma così Maometto può essere spodestato, quindi hanno stabilito che non ci sarà mai nessun altro profeta di Dio, Maometto è l’ultimo.
E perché mai? Forse Dio da quel momento in poi ha dichiarato bancarotta? Ha forse abbandonato l’umanità? Non ha forse più niente da dire a noi poveri mortali? Si è definitivamente fermato con Maometto? E perché?  E perché non si è fermato prima?
Per i cristiani si è fermato molto prima, con Cristo. Egli è il solo figlio di Dio. Ma perché non si è fermato prima di Cristo? Per i giainisti infatti si è fermato prima ancora, con Mahavira. Egli è l’ultimo dei teerthankara, l’ultimo profeta… ed è così ovunque. Ogni religione vuole che il suo profeta, il suo messia, sia l’ultimo. E così. Ogni volta che qualcuno diventa illuminato e lo dichiara, tutte le religioni organizzate saranno contro di lui.
Io sono nato all’interno della religione giainista. Il giorno che ho dichiarato di essere il venticinquesimo teerthankara, tutti si sono arrabbiati moltissimo. Hanno cominciato a dire: “il venticinquesimo? Ma non se ne fa menzione nelle nostre scritture!” Così ho detto loro: “ Possiamo riscrivere quei testi e aggiornarli. Com’è possibile che parlino del venticinquesimo? Quei libri sono stati scritti quando era vivo il ventiquattresimo. Ora noi possiamo scrivere del venticinquesimo e io farò anche un accenno al ventiseisimo, al ventisettesimo e così via…perché Dio non finisce qui con me…” “




Research and religion

Several years ago people used to say:
"Muslims do not accept anyone who declares himself to be a prophet of God, why? Because if this was so, then he would become the newest, the latest prophet, and Muhammad would therefore be out dated. But this way Muhammad can be ousted, so they decided that there will never be another prophet of God, that Muhammad is the last.
And why? Did God declare himself bankrupt from then on? Has he by any chance abandoned humanity? Does he have nothing more to say to us poor mortals? Has he definitely stopped with Muhammad? And why?  Why didn’t he stop sooner?
According to Christians, he stopped much earlier, with Christ, who is the only son of God. But why didn’t he stop before Christ? According to Jains, in fact, he stopped even before that, with Mahavira. He is the last of the teerthankara, the last prophet ... and it's like this everywhere. Every religion wants his prophet, his messiah, to be the last. This is how it is. Every time someone becomes enlightened, and declares it, all organized religions will be against him.
I was born in the Jain religion. The day I declared to be the twenty-fifth teerthankara, everyone became extremely angry. They all began to say, "the twenty-fifth? But there it is no mention of this in our scriptures!" So I told them:" We can update and rewrite these texts. How is it possible that they speak of the twenty-fifth teerthankara? Those books were written when the twenty-fourth teerthankara was alive. Now we can write about the twenty-fifth and I will also hint to the twenty-sixth, the twenty-seventh, and so on ... because God does not end here with me ... "

mercoledì 9 marzo 2011

racconto di un momento vissuto, nel crogiolo

Cerco di sviluppare l’impiego congiunto dei principi, il gesto asciutto deciso e lineare della spada, la morbidezza rotonda del taiji che tutto accoglie.

Sono risoluta nella mia vita “ordinaria”, professionale, famigliare, personale, sono abituata ad assumermi la responsabilità della mia esistenza, ma il lavoro su di sé è una faccenda di tutt’altro ordine!

Vorrei riuscire a mantenere la fermezza della spada nel perseguire gli obiettivi di lavoro su di me, per mantenere fermo il timone trovandomi su una barca che prende il largo nel mare agitato delle emozioni, mosso dallo spavento che trattiene nella scoperta del nuovo.
Sento l’agitarsi del corpo emotivo - eco dell’originaria paura della separazione, della nascita al mondo - ogni volta che alzo il tiro e provo a lasciare andare un altro aspetto della mia personalità, ogni volta che provo a uscire dalla diga foranea della presenza degli affetti e mi spingo in mare aperto, lontano dalle rive sicure.

Per mantenermi ferma nelle decisioni, a fronte delle parti della personalità che puntano i piedi, spesso mi trovo maldestramente a esprimermi nello scontro, non sono ancora capace di perseguire l’obiettivo (impiegando i principi della spada) attraverso un procedere più morbido e rotondo che tutto accoglie (come nel taiji).

E’ un traguardo che, quando non è frutto di ostentazioni fittizie, presuppone l’osservazione e la consapevolezza di ogni gesto, un corpo emotivo realmente addomesticato, con la possibilità di accogliere le asperità e i bisogni degli altri, delle persone che ci sono più vicine, senza avere l’impressione di venirne in qualche modo costretti e fagocitati, senza giudizio.

E’ la stessa morbidezza che cerco di applicare nell’osservazione di me stessa, delle parti che considero ingombranti.
Modificarsi nell’accettazione e nell’accoglienza di come si è non è banale. Mi pare molto più facile accogliere, accettare e integrare gli esiti del politrauma sul corpo fisico che altre e più lontane cicatrici: i moduli di comportamento imposti dai bisogni del corpo emotivo.
I condizionamenti sociali e culturali in questo campo sono ancora maggiori se si è donna. Rinnovo continuamente la scelta di seguire la spinta profonda all’esplorazione dell’ignoto per la comprensione del “grande meccanismo” nello spazio della mia vita, con gli strumenti di cui dispongo.

L’osservazione di sè, delle sensazioni, delle percezioni, delle emozioni, dei sentimenti, il lavoro sulle possibilità e i limiti del corpo fisico, lo sviluppo del corpo energetico, l’osservazione dei pensieri limitanti, le esperienze vissute, tutto ciò richiede l’esercizio di una irriducibile volontà. Il susseguirsi di esperienze nel loro schema ripetitive porta a rendersi conto che l’unico modo per arrivare a non ripetere i moduli di comportamento condizionati è essere presenti a se stessi, continuamente consapevoli.

Le emozioni che si vivono in questi passaggi sono come il fuoco nel processo di realizzazione dei metalli a partire dalla pietra grezza, è lo stato di ebollizione che permette la separazione degli elementi, la dissolvenza delle scorie, delle impurità, delle amalgame, per comporre una configurazione rinnovata, verso un nuovo ciclo, in preparazione del prossimo passaggio, attraverso questo crogiolo del solve et coagula.

Quando in questi giorni colgo i sintomi dell’ansia (che se guardiamo bene è la paura della separazione, della solitudine, dell’ignoto) mi soffermo sulla nota citazione che mi suggerisce un antico compagno di ricerca: non domandarmi dove porta la strada, seguila e cammina soltanto.

domenica 6 marzo 2011

ANCORA SUI PRINCIPI ALCHEMICI

Il contesto delle procedure alchemiche prevede anche la messa in campo di uno stato di rilassamento vigile che rifugga dal sonno. Quest’ultimo viene considerato un vero e proprio implacabile nemico per ogni pratica utile al conseguimento del risultato atteso.
Altro requisito indispensabile per la messa in atto di procedure alchemiche efficaci consiste nell’utilizzo del respiro. Questo deve essere ritmato e consapevole se vuole contribuire ad accendere nel ricercatore una piccola fiammella luminosa la  quale permetterà la prosecuzione della sperimentazione.
Anche il fantasticare viene visto dalla tradizione alchemica come ostacolo alla pratica in quanto porterebbe diritto all’addormentamento.
Chi vince il sonno, vince anche la morte. Più difficilmente confonderà la forma con la sostanza delle cose. Le tensioni emotive costituiranno il banco di prova principale del ricercatore alchemico. Rilassato sfuggirà allo schiacciamento sugli opposti evitando di reagire violentemente alle sollecitazioni emotive, reazione che annullerebbe di colpo tutti i risultati fin lì conseguiti


MORE ON THE PRINCIPLES OF ALCHEMY


Alchemical procedures also foresee being able to create a state of alert relaxation that doesn’t fall into falling asleep. Sleep is considered a real obstacle to any practice useful to achieving the aspired result.
Another essential prerequisite for the implementation of effective alchemic procedures is through the use of the breath. The breath must be rhythmic and aware if it wants to contribute to sparking a small the flame into the researcher that will allow him to continue the experiment.
Even daydreaming is seen as an obstacle by the alchemical tradition, as it can lead to falling asleep.
He who wins over falling asleep, wins over death. He will not so easily confuse the form of things with their substance. Emotional tensions will constitute the main test for the alchemical researcher, as being relaxed will help him escape being crushed by the opposites and avoid violent reactions to emotional situations; reactions that would destroy in an instant all the progress made.

sabato 26 febbraio 2011

LA CRESCITA SECONDO ANTICHI PRINCIPI ALCHEMICI

Nella Tradizione chiamata “ermetica”, che viene fatta iniziare con l’opera di Ermete Trismegisto, l’evoluzione è considerata un’impresa ardua. La dottrina ermetica, vera e propria scienza di trasformazione, non avrebbe riguardato, come oggi si è abituati a credere, metalli materiali, bensì quei “Metalli” sottili che, nel linguaggio cifrato dei testi alchemici, costituiscono l’essere umano.
Le tre procedure fondamentali, a cui tutte le pratiche alchemiche si riferiscono, sono rappresentate dal “solvere” (separare), “distillare” (accumulare essenza) e “condensare” (comporre).
I catalizzatori di queste procedure, secondo la Tradizione Ermetica, sono la conoscenza/saggezza e l’amore, i quali vengono considerati veri e propri alleati del ricercatore.
La trasformazione, a cui miravano i ricercatori alchemici, avrebbe potuto condurre l’uomo da una condizione corrispondente al Piombo, ovvero di soggezione alla materia pesante, ad un modo d’essere coincidente con l’Oro, ossia alla reintegrazione in quello stato di reale e luminosa consapevolezza, di eterna gioiosa armonia, che secondo i miti caratterizzava coloro che vissero nell’Era primordiale, il mondo primitivo degli Dei.



GROWTH ACCORDING TO THE ANCIENT PRINCIPLES OF ALCHEMY


According to the "hermetic" tradition, which originated with the work of Hermes Trismegistus, evolution was a hard task. The hermetic doctrine was a true science of transformation and not, as we are accustomed to believe, merely about physical metals. It dealt in fact with those subtle "metals" that in the coded language of alchemical texts make up the human being.
The three basic procedures to which all alchemical practices refer to are represented by "solve" (to separate), "distill" (to accumulate essence) and "condense" (to compose).
According to the Hermetic Tradition the catalysts of these procedures were knowledge/wisdom and love, which were believed to be the true allies of the researcher.
Transformation, which was the goal of the alchemic researchers, could lead man from having a condition that corresponded to lead, hence of feeling subject to heavy matter, to one that corresponded to gold, hence of re-integrating in a state of real and luminous consciousness, of eternal joyful harmony which, according to the myths, used to characterize those who lived in the primordial Age, the primitive world of the Gods.

mercoledì 16 febbraio 2011

Il cibo dovrebbe diventare nutrimento, non un peso.

Qualunque cosa si sperimenti dovrebbe diventare saggezza, non conoscenza. La conoscenza è come un peso, la saggezza è nutrimento. La cultura è solo intellettuale, è la vostra memoria che trabocca di informazioni. La saggezza non fa parte della vostra memoria, si diffonde in tutto il vostro essere. Non occorre che ricordiate la saggezza. La conoscenza deve essere ricordata, ma non c’è bisogno di ricordare la saggezza: siete voi stessi. Non è necessario ricordarsene, ecco perché non è mai un peso, non vi appesantisce mai.
La saggezza è naturale, come il cibo digerito che diventa la vostra vitalità. La conoscenza è innaturale, e a volte distruttiva, come il cibo che resta sullo stomaco e grava sulla vostra chimica interna. 



Food should be a nourishment, not a burden.

Everything one experiences should become wisdom, not knowledge. Knowledge is a burden, wisdom is nourishment. Culture is only intellectual, it's our memory that overflows with information. Wisdom is not a part of our memory, as it seeps into the whole of our being. One doesn’t need to remember wisdom. One needs to remember knowledge. There is no need to remember wisdom: wisdom is what we are made of. There is no need to remember it, that's why it is never a burden, it is never a weight on our shoulders.
Wisdom is natural, just like the food that we digest and that gives us vitality. Knowledge is unnatural, and sometimes destructive, just like the food that remains on our stomach and is a weight on our inner chemistry.

giovedì 10 febbraio 2011

Sul metodo della Via

Un saggio sufi così argomentava sulla necessità di andare oltre le parole:
“ La gente è così addormentata che se ti limiti a parlare, ascolteranno ma, al tempo stesso, non sentiranno nulla, ascoltano ma non sentono. Anche se ascoltano, interpretano te e le tue parole a modo loro: le coloriranno con il loro significato. “
Bahaudin Naqshband, per superare questo limite portava le persone dentro situazioni reali, in modo da colpirle profondamente. Naqshband significa “Maestro del Disegno”, ed egli era molto esperto a “disegnare” situazioni e a creare stratagemmi utili alla trasformazione dell’uomo.
Le situazioni disegnate erano efficaci in un contesto all’interno del quale giocava un ruolo importante la relazione con il Maestro; fuori dal contesto che le sosteneva, potevano essere addirittura pericolose.



On the method of the Way


Such was a wise Sufi’s opinion on the need to go beyond words:
"People are in such a state of sleep that if you simply talk, they will listen but they won’t feel anything, they will hear but they won’t feel. Even if they listen, they will interpret you and your words as they prefer: they will give them their own meaning. "
To overcome this limit Bahaudin Naqshband brought people to experience real life situations in order to affect them deeply. Naqshband means "Master of Drawing", and he was an expert at "drawing" situations and setting up tricks that would be useful to one’s transformation.
The situations he designed were only effective in a context within which one’s relationship with the Master played an important role. Out of such a context such situations could even be dangerous.

martedì 8 febbraio 2011

È nata iVWIN onlus

Salutiamo la nascita di iVWIN onlus (intercultural venue for worldwide interaction in nature).
L’Associazione iVWIN onlus promuove l’incontro tra le persone, i gruppi, i soggetti che, a livello mondiale, sono impegnati nella sperimentazione di pratiche di vita sostenibili.
L’associazione iVWIN vuole contribuire a dare risposta alla crescente domanda di esperienze e riflessioni che realizzano nel concreto pratiche di vita riferite ai principi di sviluppo sostenibile, per realizzare un rapporto armonioso con l’ecosistema, consapevoli dei modi di abitare, coltivare, prendersi cura di sé, condividere spazi e attività, mantenendo i processi ecologici essenziali per la tutela della biodiversità e delle diversità di paesaggio, dentro una dimensione di solidarietà sociale, di soddisfacimento dei bisogni materiali e non materiali.
Per saperne di più: http://www.centroanidra.it/ivwin/ivwin/home.html



Lets welcome the new born iVWIN non-profit social organization



Lets celebrate the birth of iVWIN (intercultural venue for worldwide intercultural interaction in nature) non-profit social organization.
It promotes the meeting and confrontation between people, groups and individuals worldwide who are interested in experimenting a sustainable lifestyle.
iVWIN wants to contribute to finding an answer to the growing demand for direct experiences of real life practices related to the principles of sustainable development, in order to achieve : a harmonious relationship with the ecosystem, an awareness of the different ways of living, growing, taking care of  oneself, of sharing spaces and activities and of maintaining essential ecological processes for the protection of biodiversity and landscape diversity. All of this, in a dimension of social solidarity and of the satisfaction of material and non-material needs.

martedì 1 febbraio 2011

Saggezza: accadere o divenire?

Nessuno può “diventare” saggio, non è uno sforzo. Si può diventare più istruiti, questo è uno sforzo, implica iniziativa. Potete coltivare la vostra istruzione, ma non potete diventare saggi. La saggezza non è “divenire”, è essere.
Divenire è un processo nel tempo: oggi possiedi una quantità di conoscenza definita, domani ne puoi avere di più e il giorno dopo ancora di più. Ma la saggezza non è una quantità, la conoscenza è una quantità misurabile: può essere maggiore o minore, lo studente ne possiede di meno, il professore di più. La saggezza è una qualità non è mai maggiore né minore. La saggezza ignora il più e il meno. Quindi non è possibile diventare saggi… accade. Ed è un avvenimento improvviso, non è graduale. Non è che un momento siete saggi e dopo un po’ lo siete ancora di più, e aumenta finché un giorno sarete saggi perfetti. No. Accade improvvisamente: è una folgorazione improvvisa, è una stato dell’essere.



Wisdom: to happen or to become?


No one can "become" wise as it is not an effort. One can become better educated, this is an effort as it implies an initiative. You can nurture your education, but you can’t become wise. Wisdom is not "becoming", but being.
Becoming is a process over time: today you have a defined amount of knowledge, tomorrow it can be greater and the next day even more. But wisdom is not a quantity while knowledge is measurable : it can be grater or inferior, the student has less while the professor has more. Wisdom is a quality that can never be  grater or inferior. Wisdom ignores pluses or minuses. Hence one cannot become wise ... it just happens. And it is a sudden and not a gradual event. One can’t be wise and after a while become even wiser until one day he will become wise and perfect. No. It happens suddenly: it is a sudden shock, it is a state of being.

giovedì 27 gennaio 2011

Conoscenza e saggezza

La saggezza, che si raggiunge solo nell’esperienza della vita, non va confusa con la conoscenza. La Via dice che la saggezza nasce da occhi che vedono, non da occhi che studiano (cfr. le differenze tra guardare e vedere nell’ultimo seminario): nasce dalla consapevolezza, non nasce dalla concentrazione, bensì dalla meditazione. Devi semplicemente aprirti a questo splendore chiamato vita. Aprirti a tutte le cose senza giudicarle, e allora accade la saggezza.
Se giudichi, la ostacoli. Se scegli, la previeni…se condanni, la eviti…se valuti, la rinneghi. L’uomo che vuole essere toccato dalla saggezza rimane semplicemente un testimone. Senza pensieri, osserva: un semplice specchio che riflette. Non ha fretta, non conclude mai, non accumula mai conoscenza, continua ad imparare senza mai accumulare conoscenza.
La persona di conoscenza vive nei ricordi, nel passato. L’uomo saggio vive nel presente, non nei ricordi, ma nella consapevolezza di questo preciso istante.



Knowledge and wisdom


Wisdom, which is reached only through life experience, must not to be confused with knowledge. The Way says that wisdom is born from eyes that see, not form eyes that study (see the differences between looking and seeing of the last seminar): it springs from awareness, not from concentration but from meditation. One must simply open oneself to this beautiful thing called life. One must open oneself to everything without judgement, and then wisdom happens.
By judging, we hinder wisdom. By choosing, we prevent it... by condemning, we avoid it ... by evaluating, we renounce it. He who wants to be touched by wisdom simply remains a witness. Without thoughts, he observes: he is simply a mirror. He is not in a hurry, he never comes to conclusions, he never accumulates knowledge, he continues to learn without ever accumulating knowledge.
A knowledgeable person lives in his memories, in the past. The wise man lives in the present, not in his memories, but in the awareness of this very precise moment.

 


martedì 25 gennaio 2011

Percezione senza centratura

Si narra che qualcuno abbia detto ad un Maestro: “Desidero la capacità di vedere, poiché voglio diventare saggio”.
Il Maestro rispose: “ La percezione priva della saggezza è più dannosa dell’ignoranza”.
Gli fu chiesto: “ Com’è possibile?”
Il Maestro rispose: “ È simile alla storia dell’avvoltoio e del nibbio. L’avvoltoio disse al nibbio: ‘Posseggo una vista migliore della tua, poiché posso scorgere un chicco di grano laggiù in quel campo, mentre tu non vedi niente’. I due uccelli planarono per prendere il chicco di grano che l’avvoltoio poteva vedere e il nibbio no. Quando furono più vicini al terreno anche il nibbio vide il chicco di grano. L’avvoltoio continuò la sua discesa e lo inghiottì. Così rovinò a terra poiché quel chicco era avvelenato”.


Perception without being centred


They say that someone once told a Teacher: "I would like to be able to see, because I want to be wise."
The Teacher replied: "Perception without wisdom is more harmful than ignorance."
So he asked: "How can this be possible?"
The Master replied: "It's like the story of the vulture and the kite. The vulture said to the kite 'I have a better sight than yours, because I can see a grain of wheat in that field over there, and you can’t'. The two birds glided down to grasp the grain of wheat that the vulture could see and the kite couldn’t. When they arrived close to the ground the kite was able to see the grain of wheat, but the vulture continued its descent and swallowed it. This is how the vulture fell to the ground as the grain was poisoned. "

mercoledì 19 gennaio 2011

H2O

l’acqua al Centro Anidra è un campo di lavoro continuo
le vie d’acqua dei torrenti che nutrono il nucleo del centro e disegnano una Y alla base del poggio, l’acqua che il disegno del suolo ha sagomato indirizzando e incanalando lungo i beodi e gli impluvi che richiedono la nostra costante attenzione, l’acqua che sbuca laddove meno te la aspetti e solca i terrazzamenti mettendo in pericolo i muri di fascia l’acqua limpida sgorga dalle sorgenti e si rende disponibile nel nostro acquedotto che corretta solo attraverso passaggi elettrolitici del pantech, conserva incontaminata le informazioni della montagna, la nostra acqua impiegata per gli usi domestici che ci facciamo cura di restituire pulita attraverso il filtraggio naturale delle fitodepurazioni, lavorata come l’acqua delle nostre emozioni che non disperdiamo né vogliamo buttar fuori sconsideratamente inquinando il mondo ma ci ostiniamo ad osservare, seguire, incanalare, evitando di farci portar via, è la forza che impieghiamo nella turbina del minihydro e che raccogliamo energetica nel biolago, chakra del paesaggio, carburante per le nostre azioni, più trasparenti e tracciabili, come nelle 5T della qualità. L’acqua del Qi originario, l’acqua yang qi del feng shui, l’acqua delle emozioni che ci attraversano la pancia, l’acqua delle montagne che ci accolgono, tutto si intreccia in un gioco continuo di piani differenti di lavoro.