lunedì 24 novembre 2014

Perchè scegliere una Guida e un percorso di evoluzione interiore


 Le riflessioni di una ricercatrice.


"Seguire un percorso di evoluzione interiore è impegnativo.
Cambia la vita.
Perchè la vita stessa viene completamente messa in gioco:è come se si prendesserp i vari pezzetti di sè, si mettessero su un tavolo, e si iniziasse a guardarli.
Alcuni pezzetti li teniamo nascosti e speriamo non vengano mai fuori, altri non li conosciamo neppure noi e ci stupiscono quando emergono, altri ci fanno così paura che solo per avere il coraggio di guardarli ci vogliono mesi, anni.
Ma prima o poi escono tutti e ce li troviamo lì davanti.
Con l'aiuto della Guida si fa pulizia: si butta via la roba inutile, si aggiusta quella con imperfezioni, si spolverano dei pezzi e, a volte, si scoprono diamanti. E piano piano i pezzi utili, una volta aggiustati o sistemati (se necessario) tornano a posto.
Ma fa male, soprattutto all'inizio, perchè tutti quei pezzetti sono parte di noi e permettere che gli altri li vedano, avere il coraggio di gettarli o modificarli, è doloroso.
E il Percorso non si fa solo durante il seminario mensile: una volta tirati fuori, i pezzetti di sè, reclamano, urlano, vogliono attenzione.
E la vita diventa il Percorso e viceversa. A volte questa fatica si vede.
Quindi capita che gli amici, le persone che ci stanno vicine ma non abbastanza da sentire quello che sentiamo noi per il Percorso e la Guida, ci chiedano: ma perchè lo fai? Se soffri, se fai fatica...la tua vita ordinaria va bene, è perfetta...chi te lo fa fare?
E la mia risposta è stata, dal primo momento e lo è sempre e sempre di più:
"perchè facendo questa Scelta io mi sento sempre come nell'estate della maturità, quando senti che hai infinite possibilità davanti a te, che nulla ti è precluso e tutto è possibile."
E questa sensazione, una volta riemersa, è uno di quei pezzettini che tornano al loro posto e a cui non vuoi rinunciare mai più e per cui sei disposto a tutto."

venerdì 21 novembre 2014

I semi della consapevolezza

Questa mail, inviata ad un Maestro a circa 20 anni da un  breve ed unico incontro con un allievo, dimostra come i semi della consapevolezza germoglino sempre, al di là del tempo e dello spazio.

"Ciao Paolo mi chiamo Sandro e ho 36 anni. Ci siamo conosciuti quando ne avevo 15, in Sardegna insieme ad un altro maestro di tachi di nome Luigi....ti parlai dei miei viaggi fuori dal corpo....poi le nostre strade si divisero, quell'incontro ha segnato la mia vita e lo ricordo con piacere....siamo tutti in cammino...n'amaste. Grazie anche se sono passati 20 anni o poco piú."