lunedì 13 giugno 2011

IL PIANO EMOTIVO O “ASTRALE” (prima parte)


Il piano emotivo, conosciuto anche come “astrale”, è il piano forse più importante per il suo ruolo strategico all’interno della struttura dell’essere umano ai fini della realizzazione di sé. In questo livello il mondo appare molto differente dal mondo fisico, la materia è molto più sottile dell'eterica, e dotata di una speciale vitalità e mobilità. Si tratta dunque di una materia in movimento incessante che adotta tutte le forme immaginabili con vertiginosa rapidità, passando continuamente da una a un'altra, e rifulgendo con infinità di sfumature cromatiche, compresi molti colori non conosciuti. La luce solare nel piano astrale produce un effetto molto differente che nel piano fisico. Esiste qui una Luminosità Diffusa che non procede da nessuna direzione determinata, essendo la materia astrale luminosa di per sé, non esistendo in quel livello l'assoluta oscurità, né le ombre. La visione in questo Piano è ugualmente molto differente da quello fisico, poiché ogni oggetto si percepisce contemporaneamente da tutti i suoi lati, tanto esteriormente come interiormente. Ugualmente si osservano le particelle che compongono l'atmosfera, le Aure degli Esseri, ed i quattro livelli inferiori della Materia Eterica, oltre ai colori ultravioletti, infrarosso, e tutti quanti agiscono come complementari dei colori ordinari  che la nostra visione comune non percepisce; per questa ragione questo piano viene anche denominato "astrale" in riferimento a "stellato" "luminoso." 

3 commenti:

  1. L'immagine che questo scritto restituisce del corpo emotivo è quella di un'area luminosa e colorata. Il "colore" che io associo ad alcuni stati emotivi a bassa vibrazione è, invece, il grigio o il nero o comunque un colore scuro (anche nel linguaggio comune ci sono esempi di questo -umor nero, grigiore, faccia scura-).
    Vuol dire che nella "percezione autentica" non esistono emozioni che non emanino luminosità? Neppure quelle legate alla paura?

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  2. Risposte
    1. La speranza è che chiudendo gli occhi, il buio si trasformi e compaiano tutte le mitiche presenze amorevoli. Desidero conoscerle, forse le devo amare di più?

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