giovedì 9 dicembre 2010

APRIRSI ALL’ESPERIENZA

Conoscere senza presumere di conoscere è la cosa migliore. Presumere di conoscere ciò che non si sa è una malattia.
Solo riconoscendo questa malattia come tale, è possibile non essere malati.
I saggi sono liberi dai mali riconoscendo questa malattia come tale: così non soffrono di malattie. “            (Chuang-tzu )

Il tratto comune dell’agire con saggezza è costituito dalla creazione di uno stato d’essere attraverso il quale ci si senta ignoranti, nel senso di ignorare i dati dell’esperienza che ci accingiamo a fare. In questo punto il pensiero orientale ( Chuang-tzu ) e occidentale ( Socrate ) convergono decisamente.
Questo stato d’essere sarebbe l’antidoto ideale al pregiudizio, dilagante nella nostra cultura, cioè all’atteggiamento di chi giudica senza conoscere.
Un atteggiamento privo di pregiudizi, rappresenta la condizione ideale per fare tesoro di qualsiasi esperienza.



BEING OPEN TO EXPERIENCE

“It is best to know without presuming to know. Presuming to know what we don’t know is a disease.
Only by recognizing this disease as such, it is possible not be ill.
By recognizing it as such, the wise are free from the evils of this disease: this way they don’t suffer from diseases. “            (Chuang-tzu )

The common feature of 'acting wisely’ is creating a state of being that makes us feel ignorant, in the sense of ignoring the various elements of experience that we are about to have. On this matter the Eastern thought ( Chuang-tzu ) and the Western thought ( Socrates ) strongly converge.
This state of being would be the ideal antidote to prejudice, which permeates our culture, therefore to the attitude of those who judge without knowing.
An attitude free from prejudice, is the ideal condition to have to be able to treasure any experience.

5 commenti:

  1. Io chiedo e mi chiedo:
    queste parole sull'importanza dell'esperire sono belle e piene, ma a me capita spesso che a bloccare una nuova esperienza non sia un pregiudizio, ma una paura. E mi sembra che le cose si complichino. O sono io che le complico perchè pregiudizio e paura hanno la stessa matrice?

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  2. Esattamente! La paura è una forma di pregiudizio, cioè aspettarsi un'emozione negativa da un'esperienza che non si conosce.
    Paolo

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  3. " scio me nihil scire or scio me nescire "
    Socrate docet !

    ... ed Erykah lo segue ;)
    http://www.youtube.com/watch?v=A5Q0mcfYTmk

    come si suol dire " tutto il mondo è paese " e le leggi universali prescindono il tempo e lo spazio ...

    Buona sconfitta delle paure e disfatta dei pregiudizi a tutti !!!

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  4. Ma la paura sembra essere qualcosa di più profondo del pregiudizio. Invece si tratta sempre di pregiudizio? Anche quando la paura è per un'esperienza già provata ma che è stata dolorosa? In questo caso si ha il pregiudizio che l'esperienza sia uguale alla precedente, mentre siamo ogni istante diversi? Insomma, panta rei?

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  5. Forse la paura è il nodo più importante dell'esistenza. Una paura che ha il senso della difesa dell'essere umano e che ci fa reagire ai pericoli. Ma quando la paura attraverso l'elaborazione della mente e del processo automatico di pensiero prende altre forme ci chiude, ci fa vedere ogni esperienza come un pericolo. Ma non è base solo del pregiudizio, ma di molti altri aspetti della nostra vita.
    Ma il pregiudizio è anche l'arroganza di conoscere prima di fare esperienza di qualcosa. Presumere di conoscere perché lo abbiamo letto o ascoltato, come coloro che giudicano un libro senza averlo letto, ma avendo visto il film che ne è stato tratto.
    Per me il pregiudizio si può sconfiggere, la paura si deve conoscere e saperci camminare accanto senza farci intralciare il cammino

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