giovedì 25 novembre 2010

La dimensione marziale del qi gong

Nel qi gong l’aspetto marziale è caratterizzato dalle procedure per pervenire ad esprimere una forza straordinaria. Queste procedure partono da un metodo basato su una forma di introspezione che mira a fortificarsi partendo dall’interno del corpo, a partire da sensazioni interne guidate da un lavoro mentale che si chiama “yi”.

La pratica del ristu zen
Il ritsu zen è il primo gradino del qi gong e consiste in una serie di posture “statiche”.
La postura esteriormente, apparentemente immobile rivela molto altro: i differenti muscoli sono animati senza tregua da movimenti di ampiezza minima che seguono le direttive mentali; non si tratta di un’immobilità pura e semplice. Lo sforzo mentale chiamato “yi”, qui è determinante. Questo termine non ha corrispondenti in italiano; parole come pensiero, intenzione, volontà, sensazione diretta, ne rappresentano una traduzione approssimativa e parziale. Per questa ragione il qi gong è considerato un metodo interno nella storia delle arti marziali. Nei metodi esterni, come in altre discipline, è principalmente attraverso la ripetizione che si acquisisce la tecnica e la potenza.
Obiettivo della pratica del ritsu zen è la formazione di una rete fisico-nervosa particolare con l’attivazione dei muscoli involontari secondari che normalmente restano a riposo nei movimenti abituali.
Nei prossimi post approfondiremo e svilupperemo questi argomenti.
Continuate a seguirci!




The martial dimension of Qi Gong
In qi gong martial aspect is characterized by those procedures used to reach and express an extraordinary force. These procedures start from a method based on a form of introspection that aims to fortify itself starting from the inside of the body, starting from internal sensations led by a mental work which is called "yi".


The practice of Ritzu-Zen 

The Ritsu Zen pose is the first step of qi gong which is made up of a series of "static" postures.
From the outside the apparently still posture reveals much more: the various muscles are relentlessly driven by minute movements directed by the mind, so we are not talking about a simple and straightforward stillness. The mental effort called "yi", in this case is crucial. This term does not have English equivalents, words like thought, intention, desire, direct feelings, are but a rough and partial translation. For this reason, in the history of martial arts qi gong is considered an internal method. In external methods, as in other disciplines, technique and power are acquired mainly through repetition.
The objective of practicing Ritsu Zen is creating a particular physical-nervous network through the activation of involuntary muscles that normally remain at rest in everyday movements.
In the next posts we will further develop these topics.
Stay tuned!

4 commenti:

  1. E' impegnativo e faticoso cercare tutto questo nell'immobilità. Ma i risultati sono sempre sorprendenti.

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  2. Già! Soprattutto quando le spalle non fanno più fatica, le mani iniziano a gravitare l'una verso l'altra e poi a volare verso l'alto ... contro ogni regola della gravità !
    Tutto d'un tratto ciò che pareva così pesante ed insormontabile diventa estremamente piacevole e leggero ;)

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. La difficoltà sta proprio nel resistere nell'esperienza, nel credere che arriverà il momento in cui il peso e la fatica si tramuteranno in leggerezza e piacere..

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