martedì 28 gennaio 2014

ALCUNE INTEGRAZIONI RIGUARDANTI LA STRUTTURA E IL FUNZIONAMENTO DEL CENTRO MENTALE, UTILI A TUTTI COLORO CHE HANNO FREQUENTATO LO SCORSO SEMINARIO.



La parte meccanica lavora quasi automaticamente, non esige alcuna attenzione; ma proprio per questo non è in grado di adattarsi ai cambiamenti delle circostanze, non può "pensare", continua quindi a lavorare come ha cominciato, anche quando le circostanze sono completamente cambiate.

La parte emozionale del centro mentale consiste specialmente di ciò che si chiama emozione intellettuale, cioè desiderio di conoscere, desiderio di comprendere, la soddisfazione di sapere, la insoddisfazione di non sapere, il piacere di scoprire e così via, benché tutte queste emozioni possano anch'esse manifestarsi a livelli diversissimi.

Il lavoro della parte emozionale esige attenzione, ma in questa parte del centro l'attenzione non richiede alcuno sforzo. Viene attirata e trattenuta dal soggetto stesso, il più delle volte da una identificazione, che abitualmente viene chiamata "interesse" o "entusiasmo" o "passione", oppure "devozione".
La parte intellettuale del centro mentale contiene in sé la facoltà di creare, di costruire, di inventare, di scoprire. Essa non può lavorare senza attenzione, ma l'attenzione in questa parte del centro deve essere controllata e mantenuta dalla volontà e dallo sforzo.

2 commenti:

  1. Allora l'oggetto dell'entusiasmo più grande che abbiamo al momento, è ciò su cui stiamo investendo anche per il futuro..

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  2. Eccomi qui, appena rientrata in Sardegna. L'onda del seminario è ancora dentro di me anche se l'impatto con questo piano è sempre un po' faticoso. Ieri, mentre mi trovavo in aeroporto, ho riletto gli appunti che ho preso e, mi sono resa conto di quanta meccanicità è stata dominata la mia vita. Una delle cose più evidenti, che comunque sta migliorando a vista d'occhio, è la resistenza ai cambiamenti, qualsiasi tipo di cambiamento.
    Qualsiasi cosa capitasse di imprevisto, mi creava confusione e incertezza e io cercavo di proteggermi. Le mie passioni, spesso, erano di breve durata e, svanito l'entusiasmo iniziale, la volontà cedeva, tutto si fermava e nascevano i "grandi incompiuti".
    Ci sono tanti incompiuti nella mia vita per questa mia incostante volontà, ma percepisco in me una forza nuova.
    Non saprei come definirla, ma è come un punto caldo e accogliente che mi trasmette forza e fiducia in ciò che comincio a sentire.
    So che ci vorrà tanta determinazione e un deciso uso della volontà e sforzo per domare questa mia tendenza a lasciarmi andare a ciò che è piacevole.
    Ecco perché scrivo e continuerò a scrivere su questo blog (cosa che non ho mai fatto), perché non voglio nascondermi, voglio far uscire allo scoperto questa mia meccanicità, non voglio vergognarmi di ciò che dico, VOGLIO ESERCITARE la mia volontà per fare il salto.
    Grazie a tutti e... A presto
    Antonietta
    So che mi costerà fatica, che cadrò, ma so che mi rialzerò.

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