sabato 28 dicembre 2013

SINTONIZZARSI CON IL PRESENTE

Di solito risulta difficile mantenere l’attenzione su ciò che sta accadendo nel momento presente; la mente è deconcentrata e vaga altrove: sogni a occhi aperti, fantasie, sonnolenza, agitazione, pensieri e progetti casuali, giudizi su questi pensieri e progetti, reazioni ai giudizi...e se ci capiterà di notare quanto la nostra mente stia spaziando, allora potremo ricordarci di tornare di nuovo al presente. 
La piena consapevolezza rende vividamente chiara la differenza tra essere presenti o distratti. Ci accorgiamo di quanto siamo distanti dalle attività della nostra vita, anche nei momenti che ci sembrano più preziosi, perché la mente ci spinge altrove.
Uno degli scopi della piena consapevolezza è di mantenerci sintonizzati con il presente. La piena consapevolezza non consiste nel pensare a ciò che proviamo: è una semplice attenzione profonda all’esperienza stessa. La distrazione è un sintomo che serve a segnalarci che stiamo evitando la verità di un determinato momento.
Può essere utile porsi una domanda pienamente cosciente: “Che cosa mi impedisce di stare nel presente?”. A volte la risposta fa emergere l’influenza nascosta dei nostri schemi emotivi più profondamente radicati.
La capacità di mantenere la nostra consapevolezza concentrata stabilmente può spezzare la resistenza della mente alla realtà del momento.Se provate qualcosa di piacevole, rimanete consapevoli senza fuggire. Se si tratta di qualcosa di spiacevole, rimanete coscienti senza resistere. Se invece si tratta di un’esperienza che vi è indifferente, la precisione nella consapevolezza impedisce che diventi noiosa.



3 commenti:

  1. Per me riuscire a mantenere l'attenzione costantemente sul momento presente è un esercizio estremamente difficile. Che sia perché rifuggo da ciò che sto vivendo o perché sono più attratta da un pensiero passato, futuro o ipotetico, devo dire che mi trovo spesso a "spaziare con la mente".
    Nonostante questo mio spaziare, ho anche una forte passione per l' "osservazione di me stessa", soprattutto da quando ho iniziato ad osservarmi da più punti di vista (corporeo, emotivo ecc.).
    Tuttavia mia rimane ancora difficile non confrontare le mie osservazioni con ciò che ho già vissuto o con come penso che lo dovrei vivere ...

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  2. Mi sembra molto interessante il fatto che ci possano essere schemi emotivi profondi dietro alla difficoltà di stare nel presente. E' una prospettiva cui non avevo mai pensato. Avevo sempre visto la mia difficoltà a stare nel presente come qualcosa su cui dover lavorare, ma non avevo mai riflettuto su quali potessero essere le cause. Quali possono essere gli schemi emotivi che influenzano questo?

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  3. Forse abituati a stare in una palude stagnante, associamo all'assenza di pensieri e problemi ad una sorta di vuoto e morte sensoriale, così ci si spaventa e si ricomincia a nuotare nel nostro brodo senza scoprire cos'altro c'è.

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