Carissimi lettori del blog, dopo un lungo periodo e un'estate intensa, piena di avvenimenti, torniamo a scrivere per condividere esperienze, punti di vista ecc.
Quello che sottopongo alla vostra attenzione è un documento, assolutamente rivoluzionario, redatto da un gruppo di scienziati di fama internazionale, in cui si invita la comunità scientifica a cambiare paradigma; lasciare il pregiudizio ideologico materialista per includere nella ricerca tutta quella realtà - fino ad ora snobbata - non propriamente 'materiale'. Mente, emozioni, desideri, spiritualità dovrebbero essere - secondo gli autori di questo vero e proprio manifesto - oggetto di ricerca al pari di atomi, molecole, elettroni ecc.
Da più di un secolo e mezzo fenomeni strani, classificati come anomali o paranormali, sono stati studiati da uomini di scienza che ne hanno verificato, registrato e analizzato la veridicità con le metodologie del tempo. Quei fenomeni mettevano in luce le capacità straordinarie della mente umana che la scienza ufficiale ancora adesso ritiene il prodotto dell’attività autoctona del cervello. Il lavoro di ricerca su quei fenomeni è stato sempre accompagnato da diatribe e incredulità che la maggioranza degli scienziati ha avanzato e sostenuto sulla base dell’incompatibilità delle osservazioni con la prevalente visione materialista del mondo. Negli ultimi decenni, soprattutto nel mondo anglosassone e in alcuni paesi europei, queste ricerche si sono avvalse di strumenti di valutazione ben diversi da quelli utilizzabili nel passato. Essi hanno permesso di confermare e approfondire le precedenti osservazioni, e quindi di concludere che quegli eventi non sono più da considerare anomali data la loro ampia diffusione tra gli uomini.
Il MANIFESTO PER UNA SCIENZA POST-MATERIALISTA, portato qui alla Vostra attenzione, sottolinea la necessità di superare le divisioni tra il fondamento materiale della scienza ufficiale (fisica quantistica esclusa) e l’esistenza ormai ineludibile dell’aspetto mentale e spirituale dell’universo messo in risalto dalle principali religioni. Si invitano quindi tutti gli scienziati ad includere quest’aspetto della sostanza del mondo nelle loro ricerche e nell’interpretazione dei fenomeni osservati.
Prof. Antonio Giuditta
giuditta@unina.it
MANIFESTO PER UNA SCIENZA POST-MATERIALISTA
Mario Beauregard, PhD, Gary E. Schwartz, PhD, Lisa Miller, PhD, Larry Dossey, MD, Alexander Moreira-Almeida, MD, PhD, Marilyn Schlitz, PhD, Rupert Sheldrake, PhD, Charles Tart, PhD.
Sin dal suo inizio la scienza si è continuamente evoluta per un principale motivo: l’accumulo di evidenza empirica non inseribile nelle sue radicate maniere di vedere. Le necessarie modifiche sono state spesso di minore entità, ma a volte di grande rilevanza come è avvenuto nella rivoluzione quantica e relativista delle prime decadi del ventesimo secolo.
Molti scienziati sono convinti che una transizione simile sia ora necessaria, dal momento che la focalizzazione materialistica che ha dominato la scienza nell’era moderna non può rendere conto di una messe di dati empirici via via crescenti che riguardano la coscienza e la spiritualità.
Il seguente Manifesto per una Scienza Post-Materialista messo a punto da un gruppo di studiosi e ricercatori cerca di chiarire quale potrebbe essere il punto di vista che emerge dalla nuova scienza.
Larry Dossey, MD, Editore Esecutivo
Siamo un gruppo di scienziati noti a livello internazionale e attivi in un ampio spettro di discipline scientifiche (biologia, neuroscienze, psicologia, medicina, psichiatria) che hanno partecipato ad un incontro internazionale sulla scienza post-materialista, la spiritualità e la società. L’incontro è stato congiuntamente organizzato da Gary E. Schwartz, PhD e Mario Beauregard, PhD (Università dell’Arizona), e da Lisa Miller, PhD (Columbia University). Esso si è tenuto a Canyon Ranch, Tucson, Arizona, il 7-9 febbraio 2014. Il nostro scopo è stato quello di discutere l’impatto dell’ideologia materialista sulla scienza e l’emergenza di un paradigma post-materialista nei riguardi della scienza, della spiritualità e della società.
Si sono raggiunte le seguenti conclusioni:
1. La moderna visione scientifica del mondo è prevalentemente fondata su presupposti strettamente associati alla fisica classica. Il materialismo - l’idea che la materia sia l’unica realtà – è uno di questi presupposti. Un altro è il riduzionismo secondo cui la comprensione di entità complesse può essere raggiunta per riduzione all’interazione delle loro parti o all’esistenza di componenti più semplici o più basilari del tipo di minuscole particelle materiali.
2. Durante il diciannovesimo secolo questi presupposti si sono precisati, sono divenuti dogmi e si sono conglobati in un sistema ideologico di convinzioni noto come “materialismo scientifico”. Tale sistema implica che la mente non è nient’altro che l’attività fisica del cervello, e che i pensieri non possono avere alcun effetto sul cervello e sul corpo, sulle azioni e sul mondo fisico.
3. Nel secolo ventesimo l’ideologia del “materialismo scientifico” è diventata così dominante nei circoli accademici che la maggioranza degli scienziati ha cominciato a credere che essa fosse basata su evidenza empirica ben consolidata e rappresentasse l’unico modo razionale di concepire il mondo.
4. I metodi scientifici basati sulla filosofia materialista hanno avuto estremo successo non solo nell’approfondire la nostra comprensione della natura, ma anche nel promuovere maggiore controllo e libertà grazie al progresso tecnologico.
5. Tuttavia, il dominio pressoché assoluto del materialismo nel mondo accademico ha seriamente limitato le scienze e ha ostacolato lo sviluppo di uno studio scientifico della mente e della spiritualità. La fede in questa ideologia vista come unica fonte esplicativa della realtà ha costretto gli scienziati a trascurare la dimensione soggettiva dell’esperienza umana. Ciò ha dato origine ad una visione notevolmente distorta e impoverita di noi stessi e del nostro ruolo in natura.
6. La scienza è anzitutto un metodo non dogmatico e senza preclusioni di conoscere la natura per mezzo di osservazioni, ricerche sperimentali e spiegazioni teoriche dei fenomeni. Tale metodologia non è sinonimo di materialismo e non dovrebbe essere condizionato da alcun credo, dogma, o ideologia.
7. Alla fine del secolo diciannovesimo i fisici hanno scoperto fenomeni empirici non spiegabili dalla fisica classica. Ciò ha portato all’emergere negli anni 20 e 30 dello scorso secolo di un ramo rivoluzionario della fisica nota come meccanica quantistica (QM). QM ha messo in discussione il fondamento materiale del mondo dimostrando che atomi e particelle subatomiche non sono realmente oggetti solidi; essi non sono localizzati in determinate posizioni dello spazio-tempo. Di grande importanza è il fatto che QM ha incluso la mente nella sua struttura concettuale di base, poiché si è scoperto che le particelle osservate e l’osservatore - il fisico e il suo strumento di osservazione – sono collegati. Secondo un’interpretazione della QM, tale fenomeno implica che la coscienza dell’osservatore è essenziale all’esistenza stessa dell’evento fisico osservato, e che eventi mentali agiscono sul mondo fisico. Tale interpretazione è confermata dai risultati di esperimenti recenti.
Questi suggeriscono che il mondo fisico non è più il componente principale o unico della realtà, e che essa non può essere compiutamente compresa senza un riferimento alla mente.
8. Studi di psicologia hanno dimostrato che l’attività mentale cosciente può influenzare il comportamento, e che il valore esplicativo e predittivo di determinati fattori (vedi convinzioni, scopi, desideri,aspettative) è molto elevato. Inoltre, ricerche di neuroimmunologia indicano che pensieri ed emozioni possono notevolmente influenzare l’attività di sistemi fisiologici (immunitari, endocrini, cardiovascolari) connessi al cervello. D’altra parte, studi di neuroimaging sull’autocontrollo emotivo,
la psicoterapia, e l’effetto placebo dimostrano che eventi mentali influenzano l’attività del cervello in modo significativo.
9. Lo studio dei cosidetti “fenomeni psi” indica che a volte si ricevono informazioni significative senza la partecipazione dei sensi e con modalità che trascendono i limiti dello spazio-tempo. La ricerca psi dimostra inoltre che noi possiamo influenzare mentalmente - a distanza - strumenti fisici e organismi viventi (tra cui esseri umani). Tali ricerche dimostrano che menti tra loro lontane si comportano come se fossero collegate in modo non localizzato; in altre parole si ipotizza che le correlazioni tra menti lontane non siano mediate (non collegate da noti segnali energetici), non siano attenuabili (non diminuite con la distanza), e siano immediate (sembrano simultanee). Questi eventi sono così diffusi da non potere essere considerati anomali o eccezioni di leggi naturali, ma indici della necessità di una struttura esplicativa più ampia che non può essere unicamente basata sul materialismo.
10. Attività mentale cosciente può aver luogo in condizioni di morte clinica prodotta da arresto cardiaco [la cosiddetta “esperienza vicina alla morte” o (NDE)]. Alcuni soggetti che l’hanno vissuta in condizioni di arresto cardiaco hanno descritto percezioni veridiche ottenute mentre erano fuori dal corpo (in quanto dimostrate coincidenti con la realtà). Tali condizioni possono anche generare esperienze di profonda spiritualità. È bene notare che l’attività elettrica del cervello svanisce pochi secondi dopo l’arresto cardiaco.
11. Esperimenti di laboratorio adeguatamente controllati hanno documentato che medium esperti in ricerca (essi asseriscono di essere in grado di comunicare con le menti di persone morte) possono a volte ottenere informazioni molto precise che riguardano individui defunti. Anche questo conferma la conclusione che la mente può esistere indipendentemente dal cervello.
12. Alcuni scienziati e filosofi particolarmente imbevuti di materialismo si rifiutano di accettare tali fenomeni dal momento che non corrispondono alla loro esclusiva visione del mondo. Il rifiuto di ricerche post-materialiste della natura o della pubblicazione di ben documentati risultati scientifici che confermano una visione post-materialista della realtà sono del tutto antitetici allo spirito della ricerca scientifica che consiste nel pieno adeguato accoglimento dei dati empirici. Dati che non rientrano in teorie e punti di vista attualmente favoriti non possono essere rifiutati a priori. Un tale rifiuto è ideologico, non scientifico.
13. È importante sottolineare che fenomeni psi quali l’NDE nell’arresto cardiaco e l’evidenza ripetibile ottenuta da medium credibili, appare anomala solo se vista attraverso gli occhiali del materialismo.
14. C’è di più. Le teorie materialiste non sono in grado di chiarire in che modo il cervello è in grado di generare la mente; esse sono altrettanto incapaci di rendere conto dell’evidenza empirica a cui si fa cenno nel nostro manifesto. Tali insuccessi ci dicono che è venuto il tempo di liberarci dai vincoli e dalla cecità della vecchia ideologia materialista per ampliare la nostra visione del mondo della natura e abbracciare il paradigma post-materialista.
15. Secondo il paradigma post-materialista:
a. La mente costituisce un aspetto della realtà altrettanto primordiale del mondo fisico. Essa è fondamentale nell’universo dal momento che non può originare dalla materia o essere ridotta a qualcosa di più basilare.
b. Mente e mondo fisico sono profondamente interconnessi.
c. La mente (volontà/intenzione) può influenzare lo stato del mondo fisico e operare in maniera non localizzata (o estesa); ciò significa che non è confinata in specifiche regioni dello spazio, come cervello o corpo, o in specifici momenti di tempo come il presente. Dato che la mente è in grado di influenzare il mondo fisico in maniera non locale, intenzioni, emozioni, e
desideri di uno sperimentatore non possono essere del tutto separate dai risultati sperimentali, sia pure se ottenuti con protocolli sperimentali ben controllati e a doppio cieco.
d. Le menti sono apparentemente illimitate e possono unirsi in maniere che suggeriscono la presenza in Una Unica Mente che include tutte le singole menti individuali.
e. Le NDE prodotte dall’arresto cardiaco suggeriscono che il cervello agisce come un trasduttore dell’attività mentale; in altre parole la mente agisce tramite il cervello ma non è prodotta da esso. Le NDE che hanno luogo durante l’arresto cardiaco, insieme all’evidenza fornita da medium esperti suggeriscono inoltre che la coscienza sopravvive alla morte del corpo, e che vi sono altri livelli non fisici di realtà.
f. Gli scienziati non dovrebbero temere di studiare la spiritualità e le esperienze spirituali che rappresentano un aspetto centrale dell’esistenza umana.
16. La scienza post-materialista non rifiuta le osservazioni empiriche e il grande valore dei risultati scientifici finora realizzati. Essa cerca di espandere le capacità umane per una migliore comprensione delle meraviglie della natura e, in tale processo, riscoprire l’importanza di mente e spirito come parti costituenti della struttura di base dell’universo. Il Post-materialismo è comprensivo della materia, considerata un costituente basilare dell’universo.
17. Il paradigma post-materialista racchiude implicazioni di ben più vasta portata. Esso modifica sostanzialmente la visione di noi stessi, riconsegnandoci la dignità e il potere di uomini e scienziati. Esso promuove valori positivi come la compassione, il rispetto e la pace. Col sottolineare un profondo legame tra noi e la natura nel suo insieme, il paradigma post-materialista promuove la consapevolezza dell’ambiente e la conservazione della biosfera. Non è inoltre una novità, ma solo un oblio durato 400 anni, che una vissuta compartecipazione transmateriale può diventare la pietra angolare della salute e del benessere, come sostenuto e preservato in antiche pratiche mentecorpo- spirito, tradizioni religiose, e visioni contemplative.
18. Il passaggio da una scienza materialista ad una scienza post-materialista può essere di vitale importanza per l’evoluzione della civiltà umana. Si potrebbe trattare di qualcosa più rilevante della transizione dal geocentrismo all’eliocentrismo.
NOI VI INVITIAMO, SCIENZIATI DI TUTTO IL MONDO, A LEGGERE IL MANIFESTO PER UNA SCIENZA POST-MATERIALISTA
E A SOTTOSCRIVERLO NEL CASO DESIDERIATE SOSTENERLO.
CONTATTI
Per ulteriori informazioni scrivere al Dr. Mario Beauregard, Laboratory for Advances in Consciousness and Health, Department of Psychology, University of Arizona, Tucson, USA.
Email: mariobeauregard@email.arizona.edu.
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Nota: Il testo originale in http://opensciences.org/files/pdfs/Manifesto-for-a-Post-Materialist-Science.pdf è stato
tradotto dal Prof. Antonio Giuditta.
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