Visualizzazione post con etichetta feng shui. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta feng shui. Mostra tutti i post

mercoledì 19 gennaio 2011

H2O

l’acqua al Centro Anidra è un campo di lavoro continuo
le vie d’acqua dei torrenti che nutrono il nucleo del centro e disegnano una Y alla base del poggio, l’acqua che il disegno del suolo ha sagomato indirizzando e incanalando lungo i beodi e gli impluvi che richiedono la nostra costante attenzione, l’acqua che sbuca laddove meno te la aspetti e solca i terrazzamenti mettendo in pericolo i muri di fascia l’acqua limpida sgorga dalle sorgenti e si rende disponibile nel nostro acquedotto che corretta solo attraverso passaggi elettrolitici del pantech, conserva incontaminata le informazioni della montagna, la nostra acqua impiegata per gli usi domestici che ci facciamo cura di restituire pulita attraverso il filtraggio naturale delle fitodepurazioni, lavorata come l’acqua delle nostre emozioni che non disperdiamo né vogliamo buttar fuori sconsideratamente inquinando il mondo ma ci ostiniamo ad osservare, seguire, incanalare, evitando di farci portar via, è la forza che impieghiamo nella turbina del minihydro e che raccogliamo energetica nel biolago, chakra del paesaggio, carburante per le nostre azioni, più trasparenti e tracciabili, come nelle 5T della qualità. L’acqua del Qi originario, l’acqua yang qi del feng shui, l’acqua delle emozioni che ci attraversano la pancia, l’acqua delle montagne che ci accolgono, tutto si intreccia in un gioco continuo di piani differenti di lavoro.

giovedì 23 dicembre 2010

Delle montagne parlanti, il Feng Shui interiorizzato

Quando siamo arrivati abbiamo percepito da subito la specialità dei Casali nella relazione con l’alta valle, le montagne e i fiumi riverberavano la loro energia in quel fuoco, il nucleo costruito in epoca altomedioevale.
Erano leggere intuizioni, confermate dalla visita degli esperti che negli anni successivi mi hanno accompagnato nella scoperta del Feng Shui.

Il Bregaceto, il Ramaceto, l’Aiona, il “cuneo”, li ho osservati con empatia, ma ancora erano uno sfondo, una cornice poderosa e verdeggiante.
Vivere quassù e approfondire gli studi del Feng Shui mentre rendevo più intenso il lavoro su di me attraverso il dialogo con il corpo fisico, energetico ed emotivo, mi ha permesso di sentire il collegamento con queste formazioni naturali proprio come con esseri animati.

E’ una condizione che avvicina alla dimensione del Tutto, in cui cadono i confini tra il proprio sé individuale e la realtà di cui siamo parte.

La mutevolezza atmosferica, stagionale, i cambiamenti di luce, di colore, risultano forme di qualità energetiche ed aiutano nella comprensione e nella conoscenza di sé.
Le simbologie delle forme svelano contenuti inaspettati, queste montagne in cui si susseguono forme di fuoco e di acqua (come in una sauna finlandese!) hanno le caratteristiche dei luoghi (Eva Wong) che gli antichi cinesi ritenevano adatti a temprare i guerrieri (fase metallo).

Tutto ciò sembra ancor più “curioso” visto che la formazione Anidra, quella più complessa e interiore, è in effetti una via del guerriero, del samurai, di colui o colei cioè che, per espandere la propria consapevolezza, rivolge l’attenzione al "combattimento" con la propria ombra, i propri condizionamenti automatici, i pregiudizi, le paure.

domenica 12 dicembre 2010

TAIJI QUAN e LAVORO SU DI SE’

Seguo Paolo nel suo Taiji quanLa perla della vera sintesi” per trovare chiavi e indicazioni nella ricostruzione di me, nel dialogo con il mio corpo che sviluppo da qualche anno ormai nella cura di me stessa, a seguito di un grosso politrauma.

E' come rientrare in un abito inamidato o congelato e scioglierlo dall’interno, impiegando i principi del taiji, contattando le parti di me, portando lì l’attenzione - yi -, provando a muoverle attraverso contrazioni isometriche e a “impastarle” nello shi li.

Non so cosa si veda dall’esterno, ma dall’interno le sensazioni talvolta sono intense, perfino commoventi.

Naturalmente non sono tutte rose e fiori, ci sono fasi cicliche, ottave ascendenti e discendenti che ho imparato a riconoscere, momenti in cui la fatica e il fastidio per un abito molto stretto e il dolore anche, aumentano la tentazione di interventi invasivi. Il lavoro fisico ed energetico si mescola a un lavoro di osservazione di sè, di monitoraggio delle proprie emozioni, dei propri stati d'animo, di non identificazione con gli "alti" e i "bassi" che questi passaggi comportano.
Via Via lo sguardo si amplia e riesco a dare prospettiva ai singoli momenti, senza rimanere completamente schiacciata nelle emozioni date dalla fase in cui mi trovo.
Francamente ancora oggi, per me che intendo la vita come un grande laboratorio, se scegliessi una risoluzione più rapida ed esterna - per quanto più consueta e "sicura" - nella cura di me, mi sembrerebbe di gettar via l’opportunità di una riscrittura dall’interno delle possibilità del corpo.
Questa ricerca volta all'autoguarigione, questa scelta, penso risponda maggiormente alle domande di armonia e di efficacia che non trovano riscontro in altri tipi di interventi più invasivi.

Quando pratico il qi gong e accumulo energia insieme a quest’attenzione presente rivolta alle varie parti di me nutro un sentimento: l'abbandono fiducioso all’intelligenza del mio corpo, quella che non ha a che fare con me (fortunatamente) ma che vibra in risonanza con l’universo.


Mi piace nel ritzu zen applicare le posture che richiamano i cinque movimenti, o le cinque fasi (legno fuoco terra metallo acqua) trovando in questo una corrispondenza tra me (il mio corpo fisico, energetico ed emotivo) il paesaggio naturale in cui vivo, il qi gong e il feng shui che pratico nella mia professione.

domenica 14 novembre 2010

Il contributo del Feng Shui

I principi e i criteri che approfondiamo nella scuola vengono esplorati nelle varie discipline, tra queste applichiamo nel recupero del territorio al Centro Anidra l’arte del Feng Shui.


· Siamo immersi in un campo di energia

L’energia che proviene dall’universo interagisce con la salute, le emozioni, i pensieri, le decisioni, influenza i comportamenti che definiscono le nostre vite, in collegamento con la nostra “fortuna terrestre”.


· Che cosa è il feng shui

L’antica arte del Feng Shui ci insegna a comprendere il funzionamento dell’energia, del Qi. Attraverso un profondo sentire, favorisce il nostro collegamento alla Terra e al Cielo, recuperando la nostra qualità di Esseri umani “ricetrasmittenti” e co-creatori nella danza cosmica della vita.


· A cosa ci serve

Con l’arte del Feng Shui preserviamo il Qi trasportato dal vento prima che venga disperso, usiamo l’acqua per trattenerlo e attivarlo, per un nostro buon uso.

L’ambiente esterno è parte di sé, lo spazio in cui abitiamo è in collegamento con lo spazio interiore. Con l’uso di forme, orientamenti, materiali, colori, entriamo ad arte in contatto con l’energia, realizziamo la migliore configurazione degli spazi per esprimere le potenzialità di ciascuno.