martedì 17 giugno 2014

I cambiamenti e i neuroni specchio

Il nostro cervello si trova completamente immerso in una rete elettromagnetica. Ogni neurotrasmettitore e carica elettrica neuronale dei cervelli intorno a noi libera continuamente onde elettromagnetiche a 360° sferici, di una precisa e determinata frequenza, che si è constatato scientificamente dipendere fondamentalmente dalla propria alimentazione. Per alimentazione non si deve intendere solo il cibo materiale ma anche I pensieri le emozioni che attraversano ognuno di noi.
Tutto ciò, se per un verso rappresenta una fonte di sicurezza per la sopravvivenza della specie, rende qualsiasi cambiamento impossibile se non si cambia anche il gruppo di appartenenza. In altri termini qualsiasi cambiamento, in un contesto sociale di persone che sono assolutamente diverse, dopo un periodo più o meno lungo è destinato a rientrare.
Infatti il nostro cervello, proprio per il principio della minima energia, è costretto a risintonizzarsi con la frequenza degli altri. Questo accade senza che neanche ce ne accorgiamo, gradualmente ed inconsciamente.

Il “meccanismo mirror” determina una quasi costrizione all’imitazione. Il meccanismo mirror si è sviluppato nei milioni di anni
anche a PROTEZIONE del livello alimentare di minima energia raggiunto.

2 commenti:

  1. quindi questo é uno dei motivi della difficoltà a mantenere costantel'alimentazione fruttariana che stiamo sperimentando da qualche mese? Come tu sai ho fatto lunghi digiuni senza grandi difficoltà, nutrendomi di quella condizione energetica "particolare " che si sente quando ci si astiene dal cibo. Sono uscita da storie di dipendenza da sostanze con la mia sola forza di volontà e capacità di rigenerarmi. Molto spesso durante il mio percorso di vita ho fatto scelte "diverse" o alternative alla cosiddetta normalità ( ammesso che ne esista una.. ). Come mai, mi chiedo e ti chiedo, trovo questa grande difficoltà a stare in questa nuova esperienza? quali meccanismi profondi va a muovere questo lavoro sull'alimentazione per far uscire tutte queste resistenze? Anche se cerco di mantenere l'obiettivo costante e so che quando imbocco una strada la percorro fino in fondo, mi sto rendendo sempre più conto che il rapporto con il cibo é fatto di senso di protezione, di emozione, di dipendenza da qualcosa collegato alle più svariate esperienze e sensazioni e relazioni. ma anche di condivisione con gli altri... e allora perchè in questo momento faccio così fatica a dichiarare di essere fruttariana quando mi relaziono con i non fruttariani?? Puoi aiutarmi a comprendere e andare più a fondo nello sradicare questi meccanismi? O si tratta anche di raggiungere una massa critica sufficiente? grazie michela

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  2. si dice sempre che la tavola è il momento della condivisione. ma quindi il rischio è sedersi e condividere magneticamente qualcosa di molto diverso dal nostro obiettivo? ! ho avuto timore di isolarmi. diversamente però è come sforzarsi di avanzare con qualcosa che ti rema contro. nella fatica di essere costante in questi mesi di alimentazione MDA nella direzione fruttariana ho sentito la necessità di condividere ricette e cennette fruttariane con persone con lo stesso obiettivo. con chi non è determinato in questo fatico, con mio padre ad esempio. in mensa in ospedale c'è sempre qualcuno affascinato e qualcuno ostile che dice che non è salutare e insiste perchè io faccia le analisi del sangue. eliminando la carne e le proteine animali, dopo 30 anni, è sparita l'anemia macrocitica ferropriva. e ora con l'alimentazione fruttariana è sparita anche la leucopenia. le urine non sono più acide e non più con proteinuria. i dolori del ciclo e dell'articolazione del polso sono evidentemente migliorati. spero questi cambiamenti e risultati alimentino in me il sentimento per diventare più costante e determinata e per saper scegliere le persone che vibrano sulla stessa direzione !!!

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